Da dove nasce il mondo?
Che è poi come dire: da dove veniamo noi?
Gran bella domanda.
Durante il corso della storia cinese molti uomini di intelletto, ognuno con il proprio talento e discernimento, iniziarono ad osservare e prendere nota della realtà che li circondava, il dato di fatto compiuto, nelle sue manifestazioni totali. I mutamenti ciclici del tempo; i cambiamenti delle stagioni; i gradi della vita del singolo elemento, a partire dai rapporti personali per finire a quelli sociali, e l'influenza sull'ambiente; ma soprattutto iniziarono a relazionare gli imprevedibili fenomeni naturali che travolgevano l’umanità, con violenti uragani piuttosto che esondazioni improvvise, a ciò che contemporaneamente accadeva nella vita del singolo e della comunità.
Quando l'umanità iniziò a porsi l'annosa questione, che tuttora la scienza non ha potuto risolvere, gli esseri umani presero coscienza anche della propria individualità e del valore della propria vita. E con esse conobbe la paura dell’ignoto.
Paura che è porta ad Adamo (principio Yang) come la mela offerta da Eva (principio Yin), poco prima di lasciare il paradiso terrestre.
Ignoto che inesorabile accade ciclicamente e si manifesta al di là di qualunque aspettativa e prerogativa umana, ma che è sempre connesso sia allo stato personale che collettivo. (Entanglement Quantistico clicca sul link per approfondire)
Agli antichi era chiaro che per quanto potessero tecnicamente controllare un fiume prima o poi sarebbe esondato, travolgendo e distruggendo tutto ciò che era stato faticosamente costruito prima. In compenso vivere su una montagna non cambiava di certo le cose. Prima o poi a quel millenario pezzo di roccia, forte, sicuro, grande ed esteso, su cui era stata costruita un’enorme ed imponente casa, sarebbe bastata una piccola scossa di terremoto per far implodere tutta quella apparente ed eterna solidità in un cumulo di polvere.
Si tratta di una legge fisica irreversibile, incondizionata ed ineffabile della natura del cosmo.
Della natura della Grande Regola conosciuta come Tao (clicca sul link per approfondire).
Il mondo funziona all'unica condizione che, il sistema complesso a cui appartiene la vita biologica, ubbidisca alla legge del mutamento ciclico che si manifesta attraverso la nascita, lo sviluppo e poi il disgregamento della materia. Anche l’universo è un sistema complesso e come tale ubbidisce alla stessa regola, ma per il singolo essere umano provare a comprendere lo schema del meccanismo completo a cui fa riferimento, è un’impresa fisicamente impossibile. Il cosmo e l'umanità posseggono cicli diversi. Ciclo grande e ciclo piccolo. Il Grande può contenere il Piccolo, ma non viceversa. Per questo quando il Trigramma del Cielo porta sopra di sè il Trigramma della Terra (clicca sul link per approfondire), nasce la Pace (cfr. 11). Cioè l'incontro armonico dei due principi.
La caducità umana, la sua stessa composizione organica, gli impediscono d’avere il tempo materiale per comprendere l’infinito in tutto il suo spazio. E questo anche a causa di un’altra semplice regola: l’universo non è vuoto e non è statico. Si espande.
Codice Binario |
Durante il corso delle sue svariate ricerche scientifiche l’umanità ha infine scoperto alcune cose molto interessanti. Concentrandosi sugli studi atomici si è accorta che colui che osserva gli esperimenti è in grado di influenzare l’esperimento stesso (l’osservatore influisce sul moto della materia) e successivamente ha concluso anche che il cervello ha uno strano modo di tradurre le informazioni che riceve.
Le ricerche in campo neuroscientifico hanno reso evidente che guardare un oggetto attiva determinate aree cerebrali e che se si chiudono gli occhi per immaginare il medesimo oggetto, ecco che si attivano le stesse identiche aree di prima. Sostanzialmente il cervello non capisce la differenza fra ciò che succede fuori nel reale e ciò che accade dentro il cervello stesso.
Modello Emisferi Cerebrali |
E’ quindi possibile, e più che plausibile, che i nostri occhi, le cineprese organiche di cui il nostro corpo è dotato, vedano molto più di quello che il nostro cervello riconosce. Il cervello umano risulta perciò cablato in modo che veda la realtà solo come ritiene che sia possibile essere e non necessariamente per ciò che è davvero. Risponde meccanicamente a schemi preesistenti dettati dai condizionamenti esterni.
L’aneddoto storico su Cristoforo Colombo e gli indigeni caraibici è noto: quando i velieri arrivarono nelle Americhe la popolazione non era assoltamente in grado di di vederli. Le navi erano qualcosa di così troppo diverso da qualunque cosa avessero mai visto ed incontrato prima da così tante generazioni, che il loro cervello semplicemente non se ne accorgeva. Fu lo sciamano, l’uomo il cui grado nelle comunità primitive ricopre quello della scienza, ad accorgersi che l’oceano era increspato in un modo diverso e a porsi la cruciale domanda su cosa ne stesse causando l’effetto. Osservò il fenomeno finchè non riuscì ad elaborare l'immagine delle navi e quando informò il resto della popolazione, essi tradussero le parole in altrettante immagini cerebrali divenendo in grado di osservarlo a loro volta.
Ma se il cervello non è letteralmente in grado di vedere ciò che non concepisce, è quindi il cervello ad essere il vero organo della vista. Non gli occhi. Gli occhi sono solo uno strumento di rilevazione.
Una domanda allora diviene lecita: cos’è la realtà allora? Esiste a prescindere da noi che la osserviamo, oppure siamo noi a crearla?
Nel campo delle discipline scientifiche si può solo ricercare osservando la successione dei fenomeni per attribuire ad essi schemi precisi, ma ogni essere umano rappresenta comunque uno stato di coscienza soggettivo. Limitato da ciò che il cervello è in grado di tradurre.
All’umanità piace pensare che lo spazio sia vuoto e che la materia sia solida, ma in realtà il vuoto produce la materia e la materia è fatta di niente ed è del tutto inconsistente. Un atomo infatti è un continuum di materia, molto densa al centro, circondata da un nugolo di elettroni che appaiono e scompaiono senza una regola apparente. Ma anche il centro, seppur così solido e concentrato, appare e scompare proprio come gli elettroni e proprio come loro sembra prendersi gioco di ogni razionalità.
Come spiegare il funzionamento dell’universo se non possiamo nemmeno stabilire se la realtà è oggettiva? Ma davvero esiste una legge universale, un’unica regola, che è uguale per tutto e tutti nello stesso modo e nello stesso spazio definendo per tutto, anche gli universi paralleli, la stessa realtà di funzionamento?
Einstein parlava di un’energia altamente specializzata su diverse funzioni, la scienza a tuttoggi sta ancora cercando le prove per poterla formulare.
Nell'I Ching questa evidenza è definita Perseveranza, nel Tao Te Ching: Regola.
Talune discipline che adottano la Regola la definiscono anche Qi.
Vi ricordiamo che nella barra superiore di navigazione nella sezione “Chi Siamo” (clicca sul link per approfondire) trovate le indicazioni utili per usufruire del blog; nella sezione “Articoli I Ching” (clicca sul link per approfondire) i temi culturali e tecnici legati alla disciplina di Yi; nella sezione “Incontri con I Ching” (clicca sul link per approfondire) le indicazioni sugli interventi culturali pubblici e i gruppi di lavoro; nella sezione “Biblioteca” (clicca sul link per approfondire) i percorsi di lettura e cinematografia consigliati. Nella colonna alla vostra destra trovate tutti gli esagrammi e le linee discusse, elencati in ordine numerico, e la sezione Tecnica (clicca sul link per approfondire). Buona ricerca! :) COME UTILIZZARE IL BLOG CLICCA QUI - GOOGLE + CLICCA QUI
Ciao!
RispondiEliminasono Kaos.Bello questo piccolo spazio dedicato all'Yi.
Grazie per i llavoro che stare facendo.
Ho una certa situazione che mi destabilizza molto.E non sapendo come affrontarla ho chiesto all'oracolo.
61.3,4,6 > 43
help!grazie
KaOs
Ciao Kaos! speriamo non tanto piccolo visto la quantità di materiale prodotto, hai provato a cliccare sulla barra di navigazione in alto? ;)
EliminaAbbi un po' di pazienza e pubblichiamo un post anche per te! Ciao!
buonasera Cielo e vento,
RispondiEliminaStavo cercando su internet qualche informazione in più sul''esagramma 44.
Ho ottenuto un 44,4,5 che diventa 18 in merito alla domanda su come devo considerare un rapporto.
Per me il 44 ha realmente un significato del tutto ignoto,per non parlare delle relative linee.Vi va di aiutarmi? mi spaventa molto come esagramma.
una sorta di Yi for dummies su questo ostico 44!
hehehe,
Grazie
Franci
Buonasera Franci, faremo del nostro meglio per accontentarti, solo un po' di pazienza! Ciao :)
EliminaCiao cielo e vento,ho un po' di confusione
RispondiEliminaNell'esagramma 30 la vacca è il simbolo dello yin,il principio femminile,ricettivo,paziente .... ecc ... in altri esagrammi,per esempio,il 44,si parla di yin "oscuro" che rappresenta il nostro inconscio.
Potresti spiegarmi in parole semplici e facili che cosa vuol dire yin oscuro e yin associato al principio femminile? è l'altro lato dello yin? quindi quando dobbiamo curare la vacca,s'intende anche curare questo aspetto oscuro di noi?
Grazie Sole
Ciao Sole, interessantissima domanda che merita un post tutto per sè! Grazie!!! :D
Elimina