giovedì 27 febbraio 2014

I Ching e Tecnica 6: Yin e Yang, Nascita del Concetto

Ciao @Cieloevento,
sto leggendo con attenzione questo responso 29.4 > 47 (clicca sul link per approfondire), perchè oggi ho ricevuto questa risposta in merito ad una domanda relativa all'interesse che può avere una persona per me. Secondo voi ha risposto realmente alla domanda oppure ad un mio disagio? In fondo questa persona non è che mi interessi cosi tanto, era una mia curiosità, perchè è spesso ambiguo e sfuggente.
Grazie S.

Buonasera S.,
approfittiamo della tua domanda per parlare ancora del modo migliore per approcciare il testo e i suoi contenuti.

La storia di Yi (cioè dei 64 esagrammi) (clicca sul link per approfondire) è molto antica e ha profonde radici nello sviluppo intellettuale e manuale del popolo orientale. Yi è quindi soprattutto un certo modo di pensare, un orientamento o paradigma (clicca sul link per approfondire), che è anche lo stesso modo che porta ogni cinese a dichiarare che qualunque cosa si muove va bene per essere mangiata. Anche i cani.

Tao
Noi occidentali, di fronte a ciò che ingeriamo, ne facciamo un discorso culinario nella stragrande maggioranza dei casi, o esoterico se rapportiamo certi tipi di animali (i vermi per esempio) al nostro stato di coscienza. Che tradotto in termini evoluzionisti suona più o meno così: un predatore alfa (cioè all'apice della catena alimentare), raramente ha bisogno di mangiare vermi (tradotto in modo ancora più semplice: che schifo).

Ma il popolo orientale si è sviluppato in un territorio geologicamente molto diverso dal nostro e le loro esigenze di sopravvivenza, soprattutto in tempi fortemente arcaici, potevano essere soddisfatte solo a diverse condizioni dalle nostre. Avevano cioè necessità e possibilità estremamente differenti. Sia per il tipo di cibo che potevano procurarsi, che per le realtà territoriali e tecnico/meccaniche che avevano a disposizione.

Le due mentalità partono per cui da due paradigmi di base completamente diversi. Il paradigma orientale infatti, inizia dal presupposto che tutto ciò che accade fuori ha un'implicazione energetica interiore connessa. E' come dire scontata, perciò non si mangia il verme solo per le proteine che può apportare. Si mangia qualunque cosa si muova e sia commestibile perchè è vitale. Possiede cioè un'energia propria. Concetto di Qi (per approfondire clicca sul link).

Questo tipo di speculazione ha portato poi allo sviluppo di pratiche come il Feng-Shui, l'Agopuntura, il Tai-Chi, la Medicina Tradizionale etc. (giusto per citare le più conosciute), ma Yi, o meglio il Sistema Complesso I Ching (clicca sul link per approfondire), che è un work in progress durato almeno 2000 anni e che ha coinvolto tutta la popolazione cinese, è la base culturale di partenza. Il modo in cui il loro cervello costruisce il ragionamento. E questo modo è spesso inafferabile per un occidentale che non ha ancora una grande dimestichezza con il concetto di Yin e Yang (clicca sul link per approfondire).

Che sono il movimento del Tao (clicca sul link per approfondire).

Leonardo da Vinci
In Occidente ci sono antichi saggi (di cui come Lao Tzu non si è affatto sicuri della loro reale esistenza in vita), che hanno dichiarato lo stesso principio enunciando che "Ciò che è in alto è come ciò che è in basso". Che però, essendo un concetto troppo ermetico ed iniziatico (quindi davvero comprensibile a pochi), è di così larga manica da permettere analogie spesso superficiali per poter essere approfondito come invece dovrebbe.

Con Yi questo non può accadere.

Yi esplora il sistema enunciato dalla regola ermetica del "Come in alto così in basso e come in basso così in alto" ed è una tecnica. Non una teoria.

Ed è coerente e costante nel tempo.

Propizio per perseveranza.


In Oriente invece tutti condividono spontanemante l'idea di base che tutto è Qi e Yin/Yang ne sono la diretta conseguenza. Volenti o nolenti il sistema enunciato da Yi, con suoi i rapporti fra linea dritta/linea spezzata e loro mutamenti (cioè inversione di polarità), è infatti inscritto nell'inconscio collettivo della Cina. Volenti o nolenti, la loro abitudine di "disegnare" (quindi ragionare per simboli) anche le parole (ideogrammi), è la diretta conseguenza della loro inclinazione a speculare in modo lineare. Per questo fu anche possibile che individuassero il sistema binario molto prima di Leibnitz.

Avendo a disposizione i 64 esagrammi e l'abitudine di raggruppare le informazioni per qualità (1 = yang, attivo, drago, linea dritta etc. - 0 = yin, passivo, tigre, linea spezzata etc.), fu possibile intuire lo stesso ragionamento, che portò successivamente all'algebra booleana e al linguaggio binario dei calcolatori, applicando una connessione logico-simbolica piuttosto che strettamente logico-matematica come fece invece Leibnitz.

Ma certo il risultato non cambia. Si giunge a un'identica conclusione applicando ambedue i processi di ragionamento. E se il risultato non cambia allora vuol dire che è una costante, soprattutto se oggi tutto ciò che conosciamo ha un codice a barre (un item) che lo identifica. Un codice a barre utilizza la stessa logica di sistema simbolico del codice binario. Quindi enunciano e manifestano la stessa regola.
 
Meme
Item vuol sostanzialmente dire percorso. Ovvero non una o più cifre, ma una serie di simboli quantitativi che identificano i contenuti qualitativi molto più velocemente di una sequenza di numeri o di una pagina dattiloscritta.

Dietro questa immagine, per esempio, tutti noi sappiamo bene che esiste un mondo proprio. Questo tipo di simbolo si chiama meme.

Praticando i lanci e confrontandosi con il testo, nel tempo gli esagrammi divengono così famigliari da iniziare a comportarsi come dei meme. Diviene quindi facile intuire il contenuto della risposta solo osservando il mutamento della linea. Diventano cioè inutili le parole perchè si "sa" per esperienza che quel mutamento significa un certo range di possibilità.

Perchè I Ching usa 64 esagrammi declinati per 384 linee per dire un'unica cosa, esattamente come I 36 Stratagemmi sono le diverse angolazioni e sfumature di un unico stratagemma. E tutti e due i testi enunciano e sono la diretta conseguenza di un'unica regola.

Come abbiamo già più volte detto (clicca qui e qui per approfondire) I Ching non parla a noi degli altri, parla più propriamente a noi di noi stessi e non sempre la domanda che poniamo è di facile risposta. Non è possibile infatti influenzare la natura di Yi (cfr. 31.5) perchè essa è sincronica. Di conseguenza se noi poniamo una domanda su una nostra dinamica che è sincronica a propria volta, la sua natura si manifesta nel rispondere l'unica cosa che può per rimanere fedele e coerente a sè stesso. Cioè non rispondere, oppure ancora meglio riproporre la domanda.

Tutti gli allievi di lungo corso conoscono bene l'umorismo sarcastico e pungente del testo.
Pare che sia implicito nel pacchetto! ;)

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2 commenti: