giovedì 3 gennaio 2013

Yin vs Yang

Anche noi di @Cieloevento ci troviamo nella scomoda situazione di dover scegliere se parlare in modo astratto delle nuove scienze, oppure osservare il mondo e, in base agli stessi postulati che regolano le discipline cui si fa riferimento, esprimere un parere critico su ciò che accade.

Quello che per noi avviene palesemente è che sia in corso una guerra. 


Ma non una delle tante guerre in cui gli esseri umani si sparano e bombardano gli uni con gli altri (a questo tipo di guerre siamo abituati da millenni). La vera e unica grande guerra che si palesa sotto gli occhi di tutti è fra Yin e Yang - Maschile e Femminile - Uomo e Donna. 

In questo mondo dove tutto è movimento e lotta c'è chi, invece d'accontentarsi d'esser sazio e goderne, prende "tutto ciò che può quando vuole se può permetterselo" perchè "ciò che è tuo è mio e ciò che è mio è mio."

E questo permetterselo, fra uomini e donne, è sempre stato il desiderio maschile (tradotto in erezione dalle secrezioni ormonali) che non ascolta altra ragione che non sia la propria.  


Permetterselo quindi che non collima con ciò che è giusto, visto che il desiderio ha sempre il pessimo vizio di desiderare in assoluto la soddisfazione di sè stesso. E se essere più forti significa poterlo appagare in qualsiasi momento, cosa davvero lo impedisce? Dio?
 

In questi anni le donne sono state costrette ad ascoltare uomini che le accusavano d'essere la causa stessa delle violenze subite. 

Donne che sono state sminuzzate di fronte all'opinione pubblica e divorate dal sistema quando hanno provato a ribellarsi. 

E visto che la legge alla base della struttura di questo pianeta è che il più forte vince sempre (purtroppo non il più intelligente o il migliore), le donne hanno impiegato millenni per ottenere anche solo che la legge le riconosca come soggetti e non oggetti.

Potremmo citare il Massacro del Circeo italiano per ricordare che, solo dopo questo fatto, fu impossibile per l'opinione pubblica continuare a giudicare lo stupro come semplice reato al pudore. Scappatoia attraverso cui lo stupratore, considerato vittima della vittima stessa, veniva giudicato in compiacenza. 


Ma possiamo tranquillamente citare quello che accade in India ora, dove nei giorni scorsi si conosce notizia di altre 3 donne, di cui una bambina, stuprate e poi selvaggiamente picchiate.  

L'indegna verità che esiste dietro il loro sistema sociale è che se una donna viene violentata diviene comunque impura, perciò non rispettabile, e per proteggere il buon nome della casta famigliare di fatto lo stupro subito non viene quasi mai denunciato.  

E quindi punito. 

Se ne vengono dichiarati 3, la verità è che il numero va più che decuplicato. 

Quotidianamente. 

E l'India è solo una delle tante nazioni al mondo in cui apparentemente lo stupro è tutelato dalla legge, ma nella realtà dei fatti è come se invece fosse autorizzato.
 

Provate ad immaginare se fosse così anche qui. Vi invitiamo a chiudere gli occhi un attimo e provare a pensare seriamente, per un secondo solo, a quello che potrebbe accadere se anche qui fosse di fatto permesso.

Per non citare le leggi islamiche che impazzano poco al di là dello stivale. Fra mutilazioni genitali e legittimità proclamate in nome di non si capisce bene quale dio, alle donne occidentali non rimane che ben sperare che se ne restino dall'altra parte del mare.
 

Yin vs Yang
E davvero l'uomo che si proclama diverso, l'uomo che ripudia il pensiero di queste violenze e non ne commette, davvero dentro di sè accetta la donna come suo legittimo pari? Davvero non la ritiene inferiore?

Davvero lo Yang accetta lo Yin?

Davvero non accade anche in Italia, tutti i giorni quotidianamente, in forme forse più subdole e meno evidenti, che la donna sia messa a priori in condizione di inferiorità?

Perchè la connivenza maschile, muta indiretta e inespressa del maschio che non commette e non commetterebbe mai, non aiuta di certo a fermare quello che accade.

E quello che accade è di fronte ai nostri occhi.

E lo stato di coscienza, l'intelligenza, impedisce a qualunque essere umano che vuole appellarsi come tale, di servirsi come giustificazione del principio genetico per cui il testorene non possa essere controllato: perchè il testosterone non è una malattia e nemmeno un alibi antropologico. E' solo il principio ormonale che permette la riproduzione.

Questo è un mondo creato dal desiderio interpretato dagli uomini. L'industria, la tecnologia, i mass-media, i governi e le istituzioni sono costruite sui desideri maschili e nessuno sembra domandarsi seriamente che cosa accadrebbe se per primo ognuno di noi lavorasse sui concetti, e preconcetti, che con tanta indulgenza sembra accettare anche se non "farebbe mai".

Le leggi di questo pianeta stanno rivelando che gli schemi cerebrali influenzano l'ambiente circostante di chi li emette, anche perchè ovviamente a schemi cerebrali corrispondono azioni esterne, e anche se queste azioni sembrano minime (una donna per esempio in genere non obietta ma rompe le scatole), e quindi sottovalutate, si sommano a quelle macrocosmiche rinforzandole, invece di metterle seriamente in discussione.

Caro uomo portatore del principio Yang del 2013. L'augurio è che si possa cambiare le cose dentro e fuori di noi perchè, se ciò non avverrà, lo scandire taoista dei cicli insegna che dopo lunghi periodi di ristagno e oscuramento, giunto il limite, si capovolgerà immediatamente nel suo opposto e tutto ciò che sarà stato preso con la forza e l'inganno si perderà.

Sarebbe più saggio e auspicabile per tutti un grazie in più veramente vissuto, piuttosto che il solito falso sorriso che nasconde il preconcetto, la non accettazione dell'altro da sè, in agguato.

Se il momento osservato è il totale di tutti gli ingredienti, l'accorgersi di ciò che automaticamente facciamo può permetterci di cambiare le cose.

Per tutti noi.



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